Appena dopo Castel Capuano emerge la mole di Santa Caterina a Formiello, costruita dal 1519 al 1574 su una precedente chiesa medievale. Il nome Formiello deriva dal termine “formale”, acquedotto che attraversava il sottosuolo della zona. La trasformazione cinquecentesca fu iniziata dall’architetto Romolo Balsimelli verso il 1515.

La chiesa riprende la chiarezza e la simmetria degli edifici religiosi rinascimentali toscani e diviene per Napoli il primo distacco dalla tradizione architettonica gotica. All’esterno, tutto è risolto con l’uso dell’intonaco e del piperno grigio: su un alto basamento poggia l’ordine fatto di un’alternanza di lesene e finestre timpanate.
Al piano superiore il raccordo della voluta a spirale con la navata centrale, si ripete sul fianco esterno dell’edificio; il rapporto con la cultura toscana è dato anche dalle finestre a oculi. L’interno, molto decorato, ha avuto successivi interventi barocchi e tardo-barocchi.
Ai lati dell’altare maggiore sono incassati sui pilastri i monumenti funebri della famiglia Spinelli (1570-1580 ca.), realizzati da ungruppo di importanti scultori napoletani del Cinquecento: Gian Domenico e Girolamo d’Auria, Annibale e Salvatore Caccavello.