Costruito dalla famiglia Brancaccio, l’importante Palazzo Filomarino della Rocca a Napoli risale all’età angioina, come testimoniano gli archi ogivali lungo le pareti dello scalone. Nei primi decenni del Cinquecento i Sanseverino di Bisignano ricostruirono il palazzo e crearono l’ampio cortile porticato disegnato da Giovan Francesco di Palma.

Dopo la rivolta di Masaniello nel 1647, a causa di uno scontro acceso tra i rifugiati nel palazzo e i soldati spagnoli che attaccarono il secondo piano con colpi di cannone, si rese necessario un nuovo intervento per i danni subiti. Un ultimo rifacimento per opera dell’architetto Ferdinando Sanfelice (1675-1748), ideatore di molti abbellimenti della Napoli settecentesca, donò al palazzo l’aspetto attuale. Elemento caratteristico dell’edificio è il portale, con le inconfondibili lesene in bugnato liscio e a punta di diamante. Il portale si conclude con un fantasioso timpano spezzato chiuso da singolari volute che stringono al centro una decorativa chiave di volta. Molti palazzi di questa strada si contraddistinguono per i portali, curiosamente maestosi, ma quasi invisibili nelle strette vie affollate del centro antico.
Oggi il palazzo è sede dell‘Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato nel 1946 da Benedetto Croce (negli stessi locali della sua abitazione privata), e della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce che conserva ancora integri gli ambienti dello studio e della biblioteca del filosofo.